Dietro le quinte

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4 Novembre 2016
L’esperienza di 2 soci di Roma Laurentino che hanno passato mezza giornata nel dietro le quinte del Supermercato. Capo negozio per un giorno per capire come funziona la complessa macchina che ci accoglie e ci permette di fare la spesa
di Aldo Bassoni

I l Supermercato assomiglia a un grande palcoscenico dove ogni giorno va in scena lo spettacolo della merce. Viverlo da cliente, consumatore o socio è un’esperienza abbastanza comune a ciascuno di noi, lo frequentiamo per fare acquisti sperando di trovare un am biente pulito, magari anche bello, scaffali sempre pieni, prodotti freschi e buoni da cucinare e mettere in tavola. Ci si aspetta anche gentilezza e disponibilità da parte del personale, servizi efficienti e, naturalmente, convenienza. 

Capo negozio per un giorno

Allestire il teatro dove si svolge il rito della spesa quotidiana richiede tanti bravi attori e un abile regista: una squadra affiatata e ben organizzata nella quale ognuno ha un preciso compito da svolgere. A cominciare dal direttore o, come si dice nel mondo della Grande Distribuzione Coop, il capo negozio. È lui la figura attorno a cui ruotano tutte le altre, a cominciare dai capireparto, senza la cui collaborazione anche il miglior dirigente non potrebbe risolvere tutti i problemi che via via si presentano da prima dell’apertura, quando si preparano i banchi, si scarica la merce e si dispone negli appositi spazi, fino a dopo la chiusura, quando arriva il momento di ricapitolare il lavoro di un’intera giornata. Per una volta 2 soci hanno potuto osservare da vicino tutto questo: il dietro le quinte del punto vendita. Capo negozio per un giorno, si chiama così il progetto inaugurato martedì 4 ottobre nel Supermercato Coop di Roma Laurentino. E i 2 soci selezionati tra tutti coloro che si erano candidati, Ennio Girimonte e Massimiliano Di Giambattista, si sono presentati all’alba, hanno infilato un camice bianco e le scarpe anti infortunistica e hanno iniziato la loro giornata a fianco del capo negozio “vero”, Domenico Poziello. Sono arrivati appena in tempo per assistere allo scarico del camion dei freschissimi (ortofrutta, pesce e carne) e all’arrivo di 2 fornitori locali, uno biologico, l’altro convenzionale. «Una bella esperienza – sembra soddisfatto Girimonte, esperto di software in un’azienda Finmeccanica – che mi ha permesso di scoprire l’organizzazione che c’è dietro la gestione di un Supermercato dopo tanti anni che lo frequento da cliente». In famiglia è lui il responsabile degli acquisti, quello che va a fare la spesa. In effetti dove sta scritto che deve essere per forza la moglie a occuparsene? Anche Massimiliano Di Giambattista, funzionario Rai, adora fare la spesa. «Ma compro solo quello che piace a me – dice scherzando ma non troppo – e quindi...». E quindi al resto pensa la signora che a casa si farà raccontare tutta la giornata vissuta dal consorte. 

Presa visione 

Ma che differenza c’è tra fare il cliente e interpretare per un giorno la parte del capo negozio? «Il cliente è abituato a trovare tutto a posto e caso mai a lamentarsi se qualcosa non va come dovrebbe – risponde Di Giambattista –, noi abbiamo visto cosa accade dietro e i problemi che bisogna risolvere af finché tutto fili liscio. Per esempio, abbiamo assistito all’allestimento dei banchi dei freschissimi: un lavoro delicato che ogni giorno si rinnova sotto la supervisione dei capireparto, i quali si occupano anche del controllo della qualità e della presentazione della merce». «E poi ci hanno spiegato tutta la gestione del magazzino, che in realtà non c’è – aggiunge Girimonte – si chiama “A per B” che significa “ordino oggi e arriva domani”; abbiamo visto come vengono effettuati i controlli sulle scadenze dei prodotti, come si struttura l’esposizione del banco del pesce, e anche come è fatta la filiera della carne, la storia della scottona negli allevamenti di Grosseto, e anche quelli del pesce. Abbiamo parlato di pianificazione degli orari e di gestione delle emergenze». Poziello è soddisfatto. «È stata tutt’altro che una mattinata persa, anche per noi è stata un’occasione di crescita in un giorno nel quale, casualmente, è stato possibile vedere quasi tutto quello che succede prima dell’apertura del supermercato, compreso il ritiro della merce non più vendibile da parte dell’associazione Il Tetto che partecipa al Buon Fine».

Ruolo di responsabilità

Riprende Girimonte: «Una cosa che abbiamo potuto constatare nel percorso di questa mattina è che nel lavoro del personale si ritrovano tutti i valori e tutti i principi etici che caratterizzano l’attività di Coop. I vari responsabili ci hanno raccontato il loro lavoro quotidiano e per noi è stata l’occasione per conoscere meglio il percorso che le merci compiono dal produttore al Supermercato». Entrambi i soci hanno preso atto che il capo negozio svolge un ruolo a 360 gradi, che deve essere pronto a fare tutto, perfino sedersi alla cassa quando occorre smaltire una fila. «Più che comandare, coordina e dà le direttive – osserva Di Giambattista –, mi pare nel rispetto delle normative vigenti e dei diritti dei lavoratori senza pesare sull’organizzazione, grazie a una squadra affiatata, dove tutti mi sono sembrati disponibili a far fronte a situazioni d’emergenza e a carenze momentanee in tempi rapidissimi». Impossibile raccontare tutto quello che hanno potuto vedere. Per esempio, come vengono gestite le scorte e i rifornimenti o come viene controllata la merce sui camion dei fornitori prima di essere scaricata, tracciandola accuratamente per registrare tutto ciò che quel dato giorno entra in negozio. Basta dire che la gestione di un punto vendita come questo, con i suoi 84 addetti, è cosa abbastanza complessa. «E a volte – ribadiscono i 2 soci che per un giorno sono entrati nei panni del capo negozio – dovremmo tutti essere più comprensivi prima di lamentarci».