Bene in carne

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18 Maggio 2018
Allevata in Maremma, la scottona Fior fiore cresce seguendo le regole di Coop: attenzione al benessere animale e niente antibiotici
di Olivia Bongianni

Grande attenzione per il benessere degli animali, secondo i parametri fissati dal CReNBA (il Centro di referenza nazionale per il benessere animale) e nessun trattamento a base di antibiotici negli ultimi 4 mesi, nel rispetto delle ferree regole imposte dal capitolato Coop: sono questi i tratti distintivi che caratterizzano la scottona Fior fiore Coop, disponibile nei punti vendita di Unicoop Tirreno.

Criteri di valutazione
Le giovani e pregiate femmine Limousine, di natali francesi, dopo aver fatto tappa ad Alessandria approdano in Maremma: qui vengono allevate, in mezzo alla campagna, dal Podere dei Fiori a Ontaneta, località che sorge nel comune di Campagnatico (GR).
«I veterinari del CReNBA – ci spiega l’amministratore del Podere dei Fiori Romano Vigna – fanno visita qui una volta all’anno e prendono in esame una serie di indicatori relativi all’allevamento, sulla base di una vera e propria check-list: solo chi è al di sopra di un determinato punteggio, ovvero 60 su 100, può lavorare per Coop. Nel nostro caso siamo intorno all’80 su 100. Tra i fattori che incidono sulla valutazione del benessere animale – precisa Vigna – ci sono, ad esempio, l’esposizione della stalla, il numero di animali per box, la lunghezza della mangiatoia, il tipo di abbeveratoio, il modello di alimentazione». Ad Ontaneta l’alimentazione è ad libitum, quindi meno stressante per gli animali, che si nutrono di cereali no ogm e hanno a disposizione acqua a volontà».


La campagna Alleviamo la Salute, a cui Unicoop Tirreno aderisce, mira a sensibilizzare gli allevatori verso un utilizzo parsimonioso degli antibiotici, facendovi ricorso solo quando è davvero necessario per la salute dell’animale. Il capitolato di Coop impone, infatti, che le scottone a marchio Fior fiore non abbiano avuto trattamenti con antibiotici nei 4 mesi antecedenti alla macellazione. «Questo spinge l’allevatore a essere più attento a tutti quegli elementi che contribuiscono al benessere dell’animale – afferma Vigna –. Le buone pratiche di allevamento, infatti, già di per sé riducono la possibilità che l’animale si ammali e che quindi si debba far ricorso agli antibiotici».

In aperta campagna
Ecco la carne allevata come vuole la campagna Alleviamo la salute.

A parlare dell’adesione di Unicoop Tirreno alla campagna nazionale Coop Alleviamo la salute è David Ceccanti, responsabile carni di Unicoop Tirreno. «Questa campagna è la risposta di Coop al problema dell’antibiotico resistenza attraverso un nuovo modo di allevare gli animali, mediante una riduzione dell’utilizzo degli antibiotici fino a una totale riduzione, per parte della vita degli animali (bovino adulto e suino) o per tutta la durata della vita (polli, avicoli speciali).

In pratica che cosa ha fatto Coop?
«Per poter ottenere questo risultato Coop ha deciso di modificare sostanzialmente il metodo di produzione, andando a selezionare i migliori allevamenti e gli allevatori più capaci e sensibili al tema. Abbiamo messo in campo azioni mirate a migliorare il benessere animale (spazi, definizione delle strutture) e a usare gli antibiotici solo a problema conclamato e non in maniera preventiva».

Un impegno a tutto vantaggio del consumatore.
«Sì. Una proposta di assortimento a marchio che si differenzia da un prodotto convenzionale, che spazia dagli avicoli speciali, cappone, faraona, galletto livornese e grangallo, al pollo allevato all’aperto, fino al pollo in tagli. Per la carne rossa, la nostra proposta è di avere tutto il bovino adulto Coop e Fior fiore e il suino allevati senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi».

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