Tempo di bilanci

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10 Giugno 2020
Continuità nel miglioramento, efficacia e affidabilità del Piano industriale in atto da 3 anni: questo il senso delle cifre della proposta di Bilancio Consuntivo 2019 che ci illustrano Piero Canova, direttore generale, e Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno. In attesa dell’approvazione dei soci attraverso Assemblee molto diverse da quelle tradizionali

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di giugno 2020

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«2019 Bilancio con segno più, prima della voce poste straordinarie ».


Così Piero Canova, direttore generale di Unicoop Tirreno, riassume un risultato che «è frutto del completamento di un percorso di rinasamento e rilancio in cui ogni anno si sono dimezzate le perdite e aumentato il margine operativo, cioè il risultato economico della gestione commerciale, arrivando a -3,4 milioni rispetto ai -8,8 del 2018, ai -13,6 del 2017, ai -22,2 del 2016, anno d’avvio del nuovo Piano industriale che ci ha portato fin qui – Canova fornisce la breve storia di un dato che dice molto –.
E se le vendite, per un valore di 877,8 milioni di euro, hanno subito una leggera flessione (0,99% a rete omogenea), il miglioramento del margine commerciale, grazie a un’ampia revisione dell’assortimento e al taglio dei costi, dalla gestione delle merci all’energia, ci avrebbe consentito di tagliare il traguardo dell’utile. Senza le poste strordinarie, spese che – spiega il direttore generale – non hanno, appunto, il carattere dell’ordinarietà: cito, tra gli altri, gli incentivi all’esodo dei dipendenti e la svalutazione della partecipazione a Distribuzione Centro Sud. E comunque guardando al risultato finale abbiamo ridotto le perdite rispetto all’anno precedente di 11 milioni di euro. Un numero che dimostra la continuità nel miglioramento, in 3 anni di risultati stabili».

Quadro d’insieme
Una proposta di Bilancio Consuntivo che attende l’approvazione da parte del Consiglio d’Amministrazione e quella definitiva da parte dei soci attraverso le prossime Assemblee Separate e l’Assemblea Generale.
«Un Bilancio che è la testimonianza di come Unicoop Tirreno sia diventata anno dopo anno una Cooperativa sempre più forte e capace, anche in mercati decisamente affollati, di ottenere risultati positivi – dichiara Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno –. Il quadro che ci restituisce il Bilancio 2019 è, infatti, incoraggiante su diversi fronti: il notevole miglioramento dell’attività caratteristica, che ha più che dimezzato le perdite rispetto al 2018, e quello del risultato d’esercizio che, partito dai -38,7 milioni nel 2016, ha dimezzato le sue perdite ogni anno per arrivare ai -4,8 milioni del 2019. Tutto questo con una voce di spesa per gli incentivi all’esodo dei dipendenti molto consistente, assorbendo le conseguenze negative dal punto di vista sociale del processo di risanamento, cioè riorganizzandoci senza licenziare nessuno – ci tiene a sottolineare il presidente di Unicoop Tirreno –.
Maggiore solidità aziendale che si traduce anche in un patrimonio netto di 265 milioni di euro. E che il processo sia stato virtuoso lo dimostra il fatto che nel 2019 abbiamo restituito 35 milioni di euro alle altre Cooperative che ci avevano dato il loro sostegno attraverso gli strumenti finanziari partecipativi. Un bel segnale in occasione del nostro 75° anniversario; una Cooperativa con una lunga storia alle spalle che guarda con fiducia al futuro».

Impegno sociale
E senza smettere di investire. 13 milioni di euro è un’altra cifra importante del Bilancio, cioè quanto la Cooperativa ha destinato lo scorso anno a piccole e grandi ristrutturazioni dei negozi – 10 tra Toscana, Lazio e Umbria –, per renderli più moderni e adeguati alle necessità di soci e clienti, con scelte ecologicamente importanti, dall’eliminazione della plastica monouso al rispamio energetico. Ma conciliare la ripresa economica con la tutela del potere d’acquisto e della salute dei soci, della sicurezza, della qualità e della convenienza dei prodotti che mette sugli scaffali è l’obiettivo e il senso ultimo di una Cooperativa. Ed ecco che nel Bilancio spicca un’altra cifra: quella dei vantaggi riservati ai soci, 33,2 milioni, in corposo aumento rispetto ai 30,3 milioni del 2018. I soci questo lo sanno, come rimarca Lami, aggiungendo uno spunto di riflessione: «un elemento sintomatico della fiducia dei soci in Unicoop Tirreno è anche la stabilità del Prestito Sociale. Coop è ritenuta un luogo sicuro sia dal punto di vista sanitario, dove continuare a fare la spesa anche in questi tempi di epidemia, ma anche un’impresa seria e sicura, in cui investire i propri risparmi. L’intento di fondo della nostra campagna nazionale Una buona spesa può cambiare il mondo è dunque più forte che mai, con i suoi principi chiave di etica, di protezione dell’ambiente e delle persone. L’attualità e l’autenticità di quest’impegno i nostri soci le hanno capite bene». E positivi sono i risultati delle attività finanziarie nel Bilancio in questione: 10,7 milioni. Con il risultato complessivo delle gestioni ordinarie (commerciale, immobiliare e finanziaria) che tocca +3,7 milioni di euro.

Orizzonte 2020
Una fotografia della Cooperativa, quella scattata dal Bilancio Consuntivo 2019 che, secondo Lami e Canova, avrebbe fatto pensare all’anno in corso come a quello del ritorno all’utile. Ma il condizionale è d’obbligo a causa dell’emergenza coronavirus. «Il primo trimestre del 2020 racconta di una Cooperativa in crescita sul fronte delle vendite di quasi il 7%, un dato questo sopra la crescita media delle altre Cooperative – dice Canova –. Sono migliorate le vendite ed è migliorato il margine operativo, però poi è iniziato il grosso impegno economico per la salute dei dipendenti e dei soci dovuto all’emergenza Covid-19. I costi ingenti sostenuti per garantire continuità del servizio nei punti vendita e insieme sicurezza ci è costato e ci costerà molto, perciò è difficile fare previsioni per i prossimi mesi». Le nubi del coronavirus si addensano dunque sul Bilancio di quest’anno, in cui si dovrà fare fronte alle conseguenze, impreviste e in parte ancora imprevedibili, dell’incapacità di produrre ricchezza del sistema economico italiano e della crescente difficoltà delle famiglie a sostenere le proprie spese. «Questo scenario ci induce, pur con la consapevolezza che ci deriva dai risultati positivi fin qui ottenuti, a guardare all’anno in corso con molta attenzione e cautela, soprattutto se non si ristabilisce, allentando le misure di confinamento, quel clima di serenità e fiducia necessario per far ripartire l’attività turistica – fa notare Canova –. Cosa che avrebbe un impatto tutt’altro che leggero soprattutto sull’economia della costa Toscana. Comunque anche le previsioni meno rosee legate alla recessione economica ci dicono che rispetto al 2019 la forza della Cooperativa resterà inalterata, prova che stiamo governando una situazione davvero straordinaria». 

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