Naturale!

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16 Aprile 2018
L’umorismo basato sull’equivoco dello spot Petti, pomodoro cento per cento toscano come il testimonial Paolo Ruffini
di Giovanni Manetti

Si può pensare di fare colpo su una ragazza offrendole una confezione di passata di pomodoro con la stessa naturalezza (e lo stesso scopo! Penseranno i meno innocenti) con cui le si offrirebbero rose o gioielli? Evidentemente sì. O almeno questo è quello di cui ci vogliono convincere i creativi degli spot della campagna Petti, che vedono come protagonista il livornese Paolo Ruffini (conosciuto dal pubblico come conduttore di Colorado e attore in film di Virzì e di Vanzina). La presenza del protagonista toscano non è per niente casuale, visto che la Petti è un’azienda che ha la sua base produttiva in una località della provincia livornese, Venturina Terme, e può dunque veicolare il valore di questo marchio d’origine anche attraverso le caratteristiche esibite da Ruffini. Infatti l’attore, oltre a parlare con forte accento toscano-livornese, è anche noto per una marcata schiettezza naturale che lo rende simpatico al pubblico; tutto questo riverbera anche sui prodotti Petti una caratteristica di genuinità, con cui si propongono di piacere ai potenziali consumatori, come sottolinea del resto lo slogan finale (recitato dallo stesso Ruffini):
«Petti, cento per cento pomodoro toscano, ci garba!».

La campagna comprende tre spot.
Nel primo Ruffini riesce a conquistare la bella Ariadna Romero appunto con il prodotto reclamizzato.
Nel secondo lei parla di lui al supermercato con un’amica, la bionda e affascinante Cristina Marino.
Nel terzo, infine, la Romero vuole presentare il fidanzato all’amica e nell’attesa ne declina le caratteristiche: «È simpatico; è carino; ma soprattutto è...». In quel momento suona alla porta Ruffini che si presenta con la confezione di passata di pomodoro dicendo: «biologico!», espressione che sembra completare la frase della Romero. Alla faccia sconcertata dell’amica, Ruffini precisa, con un’aria di smarrimento e di scusa: «Non io, il pomodoro». Ma poi con un certo colpo di genio aggiunge: «cioè, volendo, anche io...».

L’equivoco è comunque alla base della costruzione umoristica dello spot, in quanto ritorna anche dopo l’introduzione dell’attore toscano nella cucina. Mentre lui abbraccia la fidanzata, la Marino mette in padella la passata; quando questa sfrigola, la assaggia ed esclama all’indirizzo dell’amica: «Finalmente ne hai trovato uno “bono”!». «Di fidanzato? », chiede lui gongolante. «No, di pomodoro», replica lei. Lo scambio tra Ruffini e il prodotto reclamizzato è inevitabile e totale.

Ma è proprio quello che gli autori dello spot si proponevano.

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