Cucina a vista

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22 Dicembre 2017
La mania di fotografare il cibo e postarlo sui social: il fenomeno del food porn dove a contare è la presentazione del piatto, a dispetto della convivialità. Solo desiderio di farsi vedere o nuova frontiera del piacere culinario?
di Barbara Autuori

C’è da scommetterci: anche quest’anno i veri protagonisti inanimati delle imminenti festività saranno magnifici, sontuosi, ricercati cibi di ogni tipo. Prodezze culinarie, dall’antipasto al dolce, immortalate in scatti spesso artistici da postare sui social media per condividerli con i propri contatti e non solo. Un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto proporzioni talmente imponenti da meritarsi l’appellativo ad hoc di food porn (vedi Glossario sotto) e che raggiunge la sua massima espressione proprio in occasione di feste come Natale e capodanno.

Bello scatto
Semplice desiderio di farsi vedere o l’ultima frontiera del piacere culinario? «A giocare un ruolo notevole in questo fenomeno è di sicuro una buona dose di auto-voyeurismo – spiega Luisa Stagi, docente di sociologia all’Università di Genova e autrice del libro Food porn. L’ossessione del cibo in Tv e nei social media (Egea editore, 2016 - pp. 149, euro 16, disponibile anche in versione ebook) –. Gli scatti dei piatti che si assaggiano o si creano hanno sostituito la vecchia cartolina. Se prima si spedivano testimonianze dai bei posti visitati, oggi si postano pietanze speciali, simboli non tanto e non solo di uno status quanto della competenza raggiunta in merito al cibo». Una forma di edonismo mentale che molto poco ha a che fare con i veri piaceri della tavola che, come si sa, continuano a passare principalmente per le papille gustative e olfattive. Sensi assenti negli scatti social che puntano a stuzzicare l’acquolina in bocca attraverso immagini accattivanti.

Il piacere
«Nel terzo millennio – sottolinea la sociologa – il desiderio per un cibo viene stimolato moltissimo dall’estetica: si pensi a tutti quei format di alta pasticceria in cui si realizzano dolci che assomigliano quasi ad opere d’arte più da ammirare che da assaporare». Fotografare ciò che si mangia, tanto nel ristorante all’ultima moda quanto a casa propria, e in tempo reale condividerlo con la community di turno è dunque una forma di piacere che si realizza nel mostrare all’esterno quanto si è capaci di apprezzare la qualità e l’estetica di un cibo ben preparato e presentato. Un’ossessione che sembra tenere in ostaggio la nostra società che, non a caso, si rispecchia in palinsesti televisivi e canali web dove dilagano trasmissioni di cucina, ricette, gare culinarie senza argini. «Una cacofonia di messaggi – prosegue Stagi – causata senza dubbio dalla sovrabbondanza di cibo nella quale viviamo ma che, al contempo, ci mette di continuo davanti alla contraddizione di mantenere uno stile di vita sano in cui è fondamentale mangiare bene e soprattutto sapersi controllare per mantenersi in forma».

Piatto forte
Così, invece, dell’assaggio concreto ci si accontenta dell’immagine e della fame virtuale che riesce a scatenare. Rituale questo che ha sempre meno a che fare con la vera convivialità e sempre di più con una solitudine alimentare dilagante. «Ritrarre il cibo non è certo una novità. Solo che in passato era molto legato alla celebrazione dello stare insieme mentre oggi i piatti postati raramente appaiono su tavole imbandite per tanta gente», rileva la sociologa. Un messaggio che, paradossalmente, fa a pugni con ciò che di più genuino rappresentano le festività natalizie: ritrovarsi tra amici e parenti per assaporare i piatti della tradizione oltre a qualche novità culinaria. Un’occasione conviviale sempre più rara in cui il cibo non dovrebbe essere il vero protagonista, ma solo un goloso pretesto per nutrire anima e cuore.

 

Food porn
Termine usato per la prima volta nel 1984 dalla scrittrice Rosalind Coward a sottolineare la preponderanza dell’estetica di un piatto rispetto agli ingredienti e alla cura e all’amore che ci ha messo chi il piatto l’ha preparato. La pornografia sta nella presentazione impeccabile di una portata capace di stimolare un desiderio paragonabile a quello sessuale. Con l’era digitale il food porn è diventato virale.

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